Xilografia tecnica e storia


La Tecnica


La Xilografia, o silografia, dal greco ξύλον, legno e γράφω scrivo, è la più antica tra le varie tecniche usate per stampare più esemplari di un'immagine imprimendo su fogli di carta una matrice di legno intagliata a mano.


La matrice è una tavoletta di legno compatto: pero, melo, bosso; può essere in legno di filo: tagliato nel senso della lunghezza della fibra oppure in legno di testa: tagliato nella sezione perpendicolare alla fibra stessa. Può essere usato anche il plexiglas, che viene inciso con i bulini come il legno di testa. Per raggiungere grandi dimensioni si usa il compensato multistrato che si incide con le sgorbie come il legno di filo. Sulla tavoletta perfettamente levigata si traccia l'immagine, capovolta rispetto al soggetto originale, con inchiostro di china, per avere un equilibrio tra chiari e scuri. Con strumenti molto affilati (sgorbie, bulini, scalpelli e lame) l'intagliatore asporta dal legno le parti che risulteranno bianche alla stampa, risparmiando la parte disegnata: ecco perché questa tecnica si definisce anche “incisione a risparmio”. 




Passando poi un inchiostro sulla matrice, le parti in rilievo si tingono e possono così lasciare la traccia su un foglio di carta pressato per mezzo di un torchio.














La Storia


La xilografia nasce in Cina in epoca Sui (581-618 d.C.) e si sviluppa notevolmente in epoca Tang (618-907), come testimonia il “Sutra del diamante” libro buddista stampato nell'868. Le più antiche xilografie di origine europea che ci sono pervenute risalgono invece alla fine del secolo XIV; sono incisioni d'ispirazione religiosa incise con una tecnica che tuttavia denota un'esperienza più antica nel tempo. Accanto alle immagini sacre si stampano lunari e almanacchi, con didascalie sia scritte a mano su ogni singolo foglio, sia già intagliate sulla tavoletta. Il vertice del linguaggio xilografico è raggiunto nel Nord Europa da Albrecht DÜRER (Norimberga 1471-1528) e da Luca CRANACH (Weimar 1472-1553). In Italia Ugo DA CARPI (Carpi 1486-1532) elaborò una tecnica di stampa a colori detta chiaroscuro, con la quale realizzò inediti effetti analoghi a un disegno acquerellato mediante l'impiego di più matrici, una per ogni colore e stampate sovrapposte.
Nel 1600 in Giappone nasce la scuola dell'UKIYO-E (immagini del mondo fluttuante). Gli artisti più celebrati sono UTAMARO (1753-1805) e HOKUSAI (1760-1848), che influenzarono la cultura figurativa europea dopo la metà del 1800.
Nell'età barocca e per circa due secoli, la calcografia sostituì la xilografia nelle illustrazioni dei libri ma verso la fine del '700 e per tutto il secolo successivo, con la tecnica rivoluzionaria dell'intaglio del legno di testa (Thomas BEWICK 1753-1826), la xilografia riacquista una larga diffusione grazie al virtuosismo tecnico degli esecutori. Tra i secoli XIX e XX gli Espressionisti, ed in particolare Edward MUNCH (1863-1944), riportarono la xilografia al livello d'arte e alla genuinità delle prime antiche opere anonime medievali. In Italia si ricordano Adolfo de Carolis (1874-1928), Duilio Cambellotti (1876-1960), Tranquillo Marangoni (1912-1992) e Remo Wolf (1912-2009).


a cura dell'associazione artistico-culturale
Nuova Xilografia


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